Weekend a Soraga, in Val di Fassa

Finalmente arriva l’ultimo weekend utile per poter sfruttare il coupon e quindi non ci sono più scuse.
Giovedì 27/03 si esce prima dal lavoro e via… si parte per Soraga (TN), nella splendida Valle di Fassa.
Arriviamo alle 21:30, dopo 3 ore e mezzo di viaggio, e ci fiondiamo a tavola: speck, puzzone di Moena e strudel di mele!
Poi doccia calda (lusso che in casa ormai da un mese non abbiamo più) e via a letto.

Venerdì ci svegliamo alle 08:00, ampia colazione e andiamo in direzione Bolzano per arrivare al lago di Carezza (nell’estate 2011 ci siamo passati vicino in moto ma non siamo riusciti a vederlo).
All’arrivo la struttura turistica è vuota, del resto è venerdì e poi d’inverno la gente va a sciare, mica a vedere il lago che, in effetti, è completamente innevato e si distinguono giusto i bordi, ma a me piace la neve e siamo soli, io e Cinzia, a guardare quello che la natura è in grado di fare.

Poi torniamo a Vigo e passiamo all’ufficio informazioni dove l’impiegata ci consiglia cosa fare in questi tre giorni.
Si decide quindi di prendere la funivia Catinaccio Rosengarten che da Vigo ci porta al Ciampedie, da lì prendiamo la seggiovia 215 che scende al Pian Peccei: nonostante le panche della seggiovia sono da 3 posti un cartello ci avvisa che può salire un solo adulto per panca, così Cinzia impallidisce… scesi dalla seggiovia comincia la passeggiata che ci porterà al rifugio Gardeccia, un’oretta di camminata sulla neve, in alcuni punti costeggiando le piste da sci, in altri in mezzo ai pini, incrociamo poca gente durante l’andata: un gruppo di avventori in vacanza che arrivano da… Melegnano!

Arriviamo al rifugio e, anche grazie al sole nel cielo, il panorama è spettacolare: il senso di pace che provo è intenso (ma il bello arriverà domani…).
Non ci resta che mangiare: canederli allo speck in brodo per me e polenta con gorgonzola e speck per Cinzia, giusto per stare leggeri.
Nonostante la pancia piena il ritorno è meno impegnativo, poi Cinzia ha le scarpe tecniche con tacco per non scivolare… Ci godiamo ancora per un po’ il panorama dai 2000 m. del Ciampedie prima di riprendere la funivia e tornarcene in albergo.

E’ sabato, nuovamente ci svegliamo alle 08:00 e anche questa mattina faccio colazione con formaggio e salumi vari, Cinzia invece va di nutella…
Su consiglio dell’ufficio informazioni di ieri, dato che anche oggi c’è il sole e la visibilità è buona, andiamo al Passo Pordoi (fatto anch’esso in moto nell’estate del 2011). Arrivati al passo prendiamo la funivia che ci porta in cima al Sass Pordoi: ecco che i due occhi non mi bastano per guardare tutto in torno!
Siamo a 2950 m. ed il panorama si estende per tutti i 360 gradi: cime innevate ovunque, in lontananza si scorgono valli, intere catene montuose oltre al confine di questa nostra “piccola Italia”, rifugi sperduti che si distinguono appena dalle rocce che sporgono dalle nevi… viste da qui queste montagne sembrano vive, come a guardarci mentre ci spostiamo con affanno da una parte all’altra dei loro pendii…

Rimango lì a guardare quello che sembra essere il più vicino possibile al paradiso, consapevole del fatto che di lì a poco la funivia ci riporterà giù, e se in alto c’è il paradiso in basso temo sapere cosa ci stia aspettando…

Torniamo al Passo Pordoi, prendiamo la macchina e andiamo verso il Passo Fedaia, ma ancora prima del lago di Fedaia e dei tornanti la strada è chiusa, facciamo due foto…

Tornando indietro ci fermiamo per strada a mangiarci una pizza: Cinzia ne prende una con le noci e poi mi chiede di mangiare le noci dalla sua pizza perché le noci non le piacciono… con la pancia piena facciamo tappa a Vigo di Fassa e poi a Muncion, dove ho trascorso le vacanze con la famiglia per molti anni.

Dato che la giornata è bella e è ancora presto ci facciamo un giretto a Moena, occasione per mangiarci un gelato…

Rientriamo in albergo e dopo cena facciamo quattro passi per digerire.

La domenica ci alziamo intorno alle 08:30, facciamo colazione, prepariamo i bagagli e prima di partire scatto un’ultima foto dal balcone del corridoio, come per cercare di portare con me quella valle…

Qui le foto dell’albergo, della passeggiata serale a Soraga e di quell’ultimo istante prima di partire.

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